venerdì 10 febbraio 2012

Trova le differenze...tra le chiacchiere

  • 500 gr farina 00
  • 100 gr zucchero
  • 20 gr olio di riso
  • 25 gr di burro senza lattosio
  • 4 uova 
  • 4 cucchiai di rum
  • la buccia di 1 limone
  • 8 gr cremor tartaro e 4 gr bicarbonato
  • (vanillina facoltativa)
  • zucchero a velo per spolverare
  • olio di riso o di oliva per friggere se le volete friggere, carta da forno se le volete infornare
Dalla foto seguente mi sembra facile individuare quali sono quelle fritte e quali quelle fatte al forno. Quelle fatte al forno sinceramente non hanno niente a che vedere con quelle che una volta comprai in un forno, non sono cattive, però la consistenza è quasi di biscotto, non mi convincono affatto.
Probabilmente il fatto di avere steso la pasta a mano non mi ha aiutato molto, in quanto ho cercato di farle il più possibile sottili , ma probabilmente non lo erano abbastanza e questo potrebbe aver peggiorato il risultato.
Buone insomma ma non eccezionali (quelle al forno, perchè tanto quelle fritte non fanno testo, sono buone a prescindere).


Ciambellone al limone

  • 150 gr farina 00
  • 150 gr fecola di patate
  • 250 gr di zucchero
  • 3 uova
  • 170 ml di latte di riso
  • 140 gr di olio di riso
  • 2 limoni grattuggiati (da uno a tre limoni a seconda del vostro gusto)
  • 6 gr cremor tartaro
  • 3 gr di bicarbonato
  • un pizzico di sale
Procedete come è solito procedere per un ciambellone o una torta: frullate bene le uova con lo zucchero (se avete pazienza gli albumi li montate a parte a neve e poi li unite alla fine cercando di non farli smontare, ne gioverà la consistenza), poi unite i liquidi e i solidi. Per ultimo unite il lievito e poi versate in una teglia imburrata.
Cuocere in forno per circa 50 minuti a 170° (solita prova stecchino).

La ricetta originale prevedeva al posto dello zucchero al velo un condimento diverso che io non ho ancora provato: si fa sciogliere un pò di zucchero nel succo di qualche limone e poi quando il dolce è tiepido lo si bagna nella parte superiore.

giovedì 9 febbraio 2012

Pane (di pasta dura) con lievito madre

La ricetta è tratta dal libro Panificando di Giorilli, e il titolo è appunto "Pane di pasta dura" con lievito naturale.
Vi posto la ricetta originale anche se le proporzioni sono da panificio, poi ognuno le adatta alla quantità di pane che vorrà fare. Preciso che nel libro sono usate attrezzature ed utensili che normalmente in casa non si hanno, pertanto io scriverò ciò che ho fatto io.

1° impasto - da fare la sera dopo le 19/20 (l'impasto si dovrà riprendere circa 12 ore dopo)
  • farina W 280 P/L 0,5 (io ho usato la manitoba spadoni) 2000 g
  • acqua 1000 g
  • pasta madre 500 g
La manitoba era troppo forte evidentemente perchè come proporzioni ho dovuto aggiungerne di meno rispetto a quella indicata nella ricetta. Ho impastato tutto rapidamente e poi ho messo il lievitino dentro una ciotola di vetro che ho riempito di acqua tiepida fino a coprirlo e poi coperto con la solita pellicola trasparente.
Se invece avete in casa sui 20°/22° sono sufficienti 8/10 ore di lievitazione e non occorre mettere il lievitino a bagno.
Al mattino il lievitino era tutto bello lievitato e galleggiava beato nella sua acqua.
Si prende il lievitino, si mette nell'impastatrice e si aggiungono:
  • farina W 280 P/L 0,5 (io ho usato farina 00) 7000 g 
  • acqua (45% sul totale della farina) 3013 g
  • malto o miele (io ho messo miele) (0,5% sul totale della farina) 50 g
  • sale (1,8% sul totale della farina) 165 g
Ho impastato con il gancio per 10/15 minuti, ho formato la pagnotta e l'ho messa a lievitare nel forno dopo che gli ho dato una riscaldata, e ho lasciato la luce accesa. L'impasto è abbastanza duro rispetto a tanti altri tipi di pane che ho fatto fino ad ora.
Dopo 3/4 ore (a seconda della forza del vostro lievito) ho fatto un'incisione nel pane e ho messo in forno a 220° (se mettete una ciotolina d'acqua per i primi 10 minuti è meglio, io ho usato il fornetto piccolo quindi non l'ho potuto fare), dopo 10 minuti ho abbassato la temperatura a 190° e ho fatto cuocere per circa altri 15 minuti (le pagnotte erano piccoline). Nel libro Giorilli dice di abbassare la temperatura del forno di 20° dopo qualche minuto e terminare la cottura con tiraggio aperto (cosa che vedo improbabile da farsi coi nostri forni).
Dopo tante prove ho ottenuto un pane alveolato, con la crosta, e senza ricorrere alle pieghe...vedremo nei prossimi giorni come si manterrà.