martedì 27 dicembre 2011

Cestini di riso venere

Ho immaginato il riso venere che è nella mia credenza in mille modi, ma alla fine è stato utilizzato non tanto per il piacere del palato, quanto per quello della vista.
Girovagando nella rete ho trovato questo blog dove i soliti cestini (ormai li avete visti ovunque lo so) erano stati creati dal riso venere. Pur seguento la ricetta, i primi tre dischi di riso venere sono finiti in pattumiera...ma allora non sono così semplici, cosa sbaglio? Mancano dei passaggi secondo me importanti, o meglio io perlomeno sono riuscita a realizzare questi cestini di riso solo seguento attentamente i seguenti passaggi, nati da qualche sperimentazione.

Innanzitutto cuocere il riso venere: con 500 gr di riso ho fatto 17 cestini, di cui 5 sono finiti in pattumiera (3 non si staccavano dalla carta forno e 2 sono venuti bruttini) e mi è avanzato ancora riso per fare almeno altri 5 cestini (dato che mi servono per la vigilia e ne siamo 12, il resto dell'impasto finirà in congelatore).
Bollire il riso in non troppa acqua ben salata, e riaggiungere l'acqua se non dovesse essere sufficiente, in alternativa potete tranquillamente fare il riso pilaf. Quello che dobbiamo avere nella pentola dopo 40 minuti è un riso non completamente asciutto; bisogna pensare che deve essere frullato (l'ho messo nel bimby a due riprese perchè colloso come era faceva fatica anche il bimby a frullarlo con il turbo) pertanto se vedete che diventa troppo appiccicoso aggiungete un pò di acqua (quel tanto che sarà riassorbita dal riso stesso).

La frullatura sarà una frullatura di massima, non aspettatevi una crema liscia da stendere comodamente con una pastola sulla carta da forno. Se avete fatto il sushi, la stesura vi sembrerà molto più facile.
Prendete una ciotola e riempitela d'acqua: il riso venere dovrà essere steso sulla carta da forno con le mani, e se non volete rimanere appiccicati e volete riuscire a fare dei cerchi decenti dovete continuamente immergere le mani nella ciotolina. Solo con le mani bagnate potete manipolare in modo più semplice il riso colloso.
Prima di stendere il riso venere mettete un goccio di olio  (io ho usato olio di riso ma va bene qualsiasi olio) sulla carta da forno, altrimenti non riuscirete a staccare i dischi neanche con un coltello per sfilettare il salmone (si perchè ho provato anche con quello).
 Stendete l'olio sul foglio di carta da forno, prendete un pugnetto di riso, bagnatevi le mani e cominciate a formare con l'impasto un sottile dischetto.

Infilare poi il disco di riso in forno a 130/140° per 10 minuti, tirarlo fuori quando lo vedete bello asciutto sulla parte superiore e poi capovolgerlo (staccandolo delicatamente dalla carta forno altrimenti si può spezzare) su una ciotola che possa andare in forno. La parte più asciutta del dischetto andrà chiaramente a contatto con la ciotola, mentre verso l'esterno ci sarà la parte più umida del disco (quella che era a contatto con la carta da forno).
Continuare l'asciugatura in forno che servirà a dare la forma al cestino per altri 5-10 minuti, oppure se ciò che vi serve è una semplice cialda, basta semplicemente girare il disco per continuare l'asciugatura sull'altro lato. I tempi sono un pò generici, bisogna controllare che si sia ben asciugato il dischetto anche dall'altra parte e a seconda della temperatura del forno ridurrete o aumenterete il tempo di cottura e asciugatura.

Potete riempirli come volete, come indicato dal blog di forchettina irriverente o in qualsiasi altro modo. Io ci vedrei bene dei bei gamberoni lì dentro con magari qualche pezzo di ananas, ad ogni modo, non potendo mangiare nessuno dei due per via del nichel, credo che li riempirò con qualcosa di altrettanto colorato:  coda di rospo saltata in padella, arance e finocchi freschi, e qualche oliva nera. Diciamo che so cosa voglio metterci ma non so come, ma a questo penserò domani...

p.s. ciotola: diametro 10 cm abbondanti
dischi di riso: diametro compreso tra i 14 ed i 16 cm circa

Ecco che fine hanno fatto i miei cestini alla Vigilia di Natale:

un letto di finocchi, arance e olive nere, un filo d'olio e sopra qualche pezzetto di coda di rospo infarinata e saltata in padella con il succo di arance.

L'unico neo è che non sono commestibili in quanto sono molto duri e gommosi allo stesso tempo, la base ammorbidita dal contenuto è parzialmente masticabile...ma diciamo che il cestino rimane un piattino esteticamente carino da vedere, ma niente più.


2 commenti:

  1. Ciao! Un vero peccato che non siano grachè masticabili i cestini, ma l'idea è carina lo stesso.

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  2. eh si sono proprio gommosi e duri allo stesso tempo. :(

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